Geometrie dell'urgenza
Creo figure dirette, che non cercano approvazione. Corpi spezzati, instabili, tra persone, simboli e meccanismi.
Uso il digitale come strumento, le linee sono tracce, a volte ferite, il colore come segnale.
Il mio lavoro oscilla tra racconto e denuncia, tra sacro e quotidiano, identità e potere.
Non inseguo la bellezza ma la necessità: ogni immagine è parte di una storia più ampia.
Chi guarda deve chiedersi: cosa è successo prima? Cosa succederà dopo?



